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Il punto sui Contratti del pubblico impiego: firmata l’ipotesi economica del Comparto istruzione e ricerca, mercoledì la firma delle funzioni locali.

Dopo la firma di venerdì scorso dell’ipotesi economica del Contratto istruzione e ricerca e in arrivo la firma definitiva del CCNL funzioni locali. Lunedì si pronuncia la Corte dei conti e, in caso di certificazione positiva, mercoledì in Aran si potrà firmare definitivamente il contratto.

Per quanto riguarda il contratto scuola, università ricerca e Afam è bene precisare che si tratta del solo accordo economico 2019-2021, le trattative proseguono invece sulla parte normativa e sono già in programma riunioni dalla settimana prossima.

L’accordo raggiunto, dopo una intesa politica tra i ministri Valditara, Zangrillo e i sindacati , permette il raggiungimento di un incremento medio di circa 100 euro per tutto il comparto, che supera i 100 per il personale docente. La parte economica del contratto, inoltre, potrà essere incrementata delle risorse derivanti dalla legge di bilancio 2023.

Questo accordo consentirà, se approvato in tempi rapidi come da impegno politico, anche di pagare gli arretrati entro la fine dell’anno. Gli arretrati medi per tutto il comparto ammontano a 2.362 euro. Ai docenti andranno circa 2.450 euro. Per gli enti di ricerca invece gli arretrati sono circa 2.940 euro (ai ricercatori e tecnologi 4.113 euro), per il personale amministrativo delle università 2.110 euro e, infine, per il personale AFAM 3.449 euro.

La trattativa sulla parte normativa è molto complessa perché comprende, tra l’altro, la revisione degli ordinamenti professionali dei quattro settori che compongono il Comparto, ognuno con una sua specificità.

Comunque l’impegno dell’ARAN è massimo e cercheremo di completare al più presto il rinnovo del contratto anche per la parte normativa.

Mercoledì prossimo invece, certificazione della Corte dei conti permettendo, firmeremo con i sindacati il CCNL delle funzioni locali (Regioni, Province, Comuni, Camere di commercio). Un traguardo importante, con un contratto che introduce molte novità per l’organizzazione degli enti e per la gestione del personale.

Nel 2022 l’ARAN ha chiuso tre contratti (funzioni centrali e locali, Sanità) e uno economico (istruzione e ricerca), destinati a circa 2.600.000 dipendenti. La tornata contrattuale 2019-2021 per il personale non dirigente si avvia alla conclusione.

Per i dirigenti (anche questi divisi in quattro aree), invece, siamo in attesa degli atti di indirizzo da parte dei comitati di settore. Quello più avanzato è quello dei medici, ma è ancora al controllo del MEF.

L’Aran, oltre l’attività contrattuale, proseguirà l’azione di accompagnamento alle amministrazioni nell’applicazione dei nuovi contratti. A tal fine riporto il link del seminario tenutosi il 26 ottobre sul “sistema di classificazione del personale nel nuovi CCNL”

https://www.youtube.com/watch?v=uNeSsfDAeD8https://www.youtube.com/watch?v=uNeSsfDAeD8


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