Oggi ho il piacere di condividere un’interessante chiacchierata con il Prof. Deidda Gagliardo (Prorettore Vicario dell’Università degli Studi di Ferrara) un esperto nel campo della pubblica amministrazione. Nel corso dell’intervista, il Prof. Deidda Gagliardo ci porta nel mondo del valore pubblico, spiegandoci cosa significa veramente e perché è così cruciale per la nostra società. Parleremo delle sfide nel valutarlo, del ruolo dei cittadini nel crearlo, e ci immergeremo in alcuni esempi reali di come sia stato applicato a livello nazionale e locale. E per finire, scopriremo perché i giovani sono così importanti in questo contesto. Preparatevi a un dialogo ricco di spunti e idee interessanti!

Come definiresti il concetto di “Valore Pubblico” e perché è importante nella gestione delle politiche e dei servizi pubblici?

Il concetto di Valore Pubblico è la stella polare che dovrebbe orientare ogni politica, progetto (compreso il PNRR) o servizio delle pubbliche amministrazioni a favore dei cittadini e delle imprese di oggi e di domani.

Si tratta di un concetto astratto e caleidoscopico che per divenire concreto va contestualizzato nel contenuto, nel tempo e nello spazio. Mi spiego con un esempio; un sindaco di un Comune si dovrebbe chiedere: “quali dimensioni del benessere (contenute) devo migliorare entro i 5 anni del mio mandato, rispetto alla situazione attuale (tempo), per le specifiche categorie di cittadini e di imprese di questo specifico territorio (spazio)”.

Per Valore Pubblico intendo, dunque, sin dai tempi in cui formulammo la definizione in Commissione Tecnica per la Performance, presso il Dipartimento della Funzione Pubblica: il livello di BENESSERE COMPLESSIVO (cioè non solo economico o sociale o ambientale, ma sia economico, sia sociale, sia ambientale) dei cittadini, delle imprese e degli altri stakeholder creato da un’amministrazione pubblica, o co-creato da una filiera di PA e organizzazioni private e no profit. Per fare un esempio, si pensi ad una politica di sviluppo economico bilanciata con una politica di rispetto ambientale e di tenuta sanitaria; oppure ad una politica di efficientamento economico che deve garantire degli standard sociali; o ancora ad una politica ambientale che non può compromettere definiti margini di crescita economica.

Quali sono le principali sfide nel misurare e valutare il Valore Pubblico, e come si possono affrontare queste sfide per assicurare una gestione efficace e responsabile dei servizi pubblici?

Una PA crea Valore Pubblico quando, coinvolgendo e motivando dirigenti e dipendenti, cura la salute (organizzativa, professionale, di genere, di clima, digitale, infrastrutturale, economico-finanziaria, ecc.) delle risorse dell’ente e migliora le performance di efficienza e di efficacia in modo funzionale al miglioramento degli impatti su cittadini e imprese. Quindi, la base della “Piramide del Valore Pubblico” sono i dipendenti e i dirigenti pubblici, che vanno attratti, selezionati, motivati, fatti crescere, gratificati: solo generando Valore Pubblico interno (per il personale) si potrà creare Valore Pubblico esterno (per utenti e stakeholder).

Per vincere la sfida della generazione del benessere complessivo e multidimensionale, occorre definire obiettivi di Valore Pubblico precisi (nel contenuto, nel tempo e nello spazio) e funzionalizzare ad essi gli obiettivi di performance (che quindi agiscono come leve di creazione del VP), le misure di contenimento dei rischi – non solo corruttivi – (che quindi agiscono come leve di protezione del VP), le azioni di miglioramento della salute delle risorse (che quindi agiscono come condizioni abilitanti del VP). Il PIAO (Piano Integrato di Attività e di Organizzazione) se vissuto come opportunità e non subito come adempimento può essere un prezioso alleato nelle sfide del Valore Pubblico.

In che modo la partecipazione dei cittadini è fondamentale nella creazione del Valore Pubblico e quali strategie possono essere adottate per migliorare questa partecipazione?

Il vero Valore Pubblico è quello riconosciuto da cittadini, imprese e altri stakeholder (ad esempio attraverso analisi di citizen satisfaction) e, ancora di più, quello creato in modo condiviso con cittadini, imprese e altri stakeholder tramite adeguati percorsi partecipativi.

La sfida sarà vinta quando il Valore Pubblico sarà creato con la partecipazione dei cittadini ai processi di programmazione, monitoraggio e valutazione, sarà osservato con i loro occhi e raccontato con le loro parole.

Hai degli esempi concreti di come il Valore Pubblico sia stato efficacemente generato e migliorato attraverso specifiche politiche o iniziative governative o locali?

Ci sono ormai tantissime esperienze di generazione del Valore Pubblico, a livello nazionale e locale. Provo a fare qualche esempio per comparto.

Nel comparto “Funzioni centrali” penso all’INPS che orienta le sue politiche sulla base della piramide del Valore Pubblico dal piano della performance del 2019 e penso al MUR che ha pianificato e porta avanti 6 specifici obiettivi di Valore Pubblico (5 esterni e 1 interno) dal PIAO 2023.

Nel comparto “Funzioni locali” si distinguono interessanti esperienze a vari livelli.

A livello regionale, penso alle ARPA che stanno elaborando un proprio framework di Valore Pubblico, insieme a ASSOARPA e ISPRA e penso ad INTERCENTER che inserisce nei bandi d’acquisto per le aziende e amministrazioni emiliano-romagnole “vincoli” di Valore Pubblico.

A livello provinciale, penso ad UPI che ha appena elaborato delle Linee Guida per la pianificazione e la misurazione del Valore Pubblico delle Province, nell’ambito del PIAO.

A livello metropolitano, penso alle Città di Milano e di Bologna che hanno creato costantemente il più alto livello di Valore Pubblico dal 2017, secondo l’Osservatorio del Valore Pubblico del CERVAP.

Nel comparto “Istruzione e ricerca” penso all’Università di Ferrara, che ha adottato dal 2019 un modello di “Public Value Governance” e pianifica e misura il Valore Pubblico creato rispetto alle missioni “didattica, ricerca, III missione, governance integrata”.

Nel comparto “Sanità” penso all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna che pianifica e misura il proprio Valore Pubblico rispetto ai temi del benessere animale, della sicurezza alimentare, della prevenzione salute dai rischi ambientali/climatici e della salute umana.

Infine, tu che sei a contatto con i giovani, il tema del Valore Pubblico può essere un fattore di attrattività della PA?

I giovani sono il vero e proprio “propulsore” del Valore Pubblico, con il loro entusiasmo, con la loro creatività, con la forza d’animo e con le loro sensibilità. Lo vedo tutti i giorni, da oltre 20 anni, nelle aule universitarie. Ho fatto centinaia di volte, nei corsi triennali e magistrali sulle PA, il game didattico “se fossi il sindaco”, “se fossi il Rettore / la Rettrice”, “se fossi il direttore – la direttrice generale”, chiedendo loro “cosa faresti per creare Valore Pubblico”, e non c’è stata una sola volta in cui le studentesse e gli studenti non mi abbiano stupito con idee che a me non sono venute.

Se è vero che un Paese viaggia al ritmo della sua PA, allora attraiamo le giovani e i giovani dentro le PA per sfruttare il loro dinamismo ed imprimere la loro velocità alle nostre amministrazioni.

Ma per attrarli dobbiamo creare le condizioni di accesso, di carriera, di stipendio ma soprattutto motivazionali affinché loro accettino la sfida del Valore Pubblico, divenendone gli assoluti protagonisti.

Il 12 aprile 2024, presso l’Università di Ferrara, vivremo un open day in presenza nell’ambito del Convegno sul “contributo dei giovani alla creazione di Valore Pubblico”, organizzato dal CERVAP. Sarà l’occasione per parlare insieme di questi temi, così importanti.

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Una risposta a “Cosa è il “Valore pubblico”? Ce lo spiega il prof. Deidda Gagliardo”

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