Una giornata a Sda Bocconi per parlare della gestione delle persone nelle PA

Oggi sono stato all’Executive Master in Management delle Amministrazioni Pubbliche (EMMAP) di SDA Bocconi nel modulo di gestione delle Persone nella PA condotto dalla prof.ssa Raffaella Saporito. Riporto in sintesi i tre punti salienti del mio intervento.

  • PNRR: Per realizzare le infrastrutture servono competenze di gestione di risorse e di progetti. Non è vero che non ci sono queste competenze negli enti. Forse sono poche, ma più che calarle dall’alto serve investire (formazione) su quelle che ci sono già per potenziare e allargare.
  • PIAO: E’ un utile strumento per focalizzare meglio la strategia dell’ente e le sue missioni e collegare più chiaramente la politica delle risorse umane a questa. Si sarebbe potuto semplificare di più, ma non tutte le amministrazioni coinvolte sono state disponibili a fare dei passi indietro, per ridurre il fardello burocratico delle amministrazioni. Ci vuole una “semplificazione” per le amministrazioni.
  • CONTRATTI: Questa è una stagione di fiducia verso gli enti e la loro capacità di firmare contratti integrativi coraggiosi e innovativi, in cui si usano bene gli strumenti messi a disposizione: per riuscirci, serve avere molto chiaro cosa si vuole ottenere, guidando la negoziazione.
  • SMARTWORKING: I contratti hanno dato un perimetro ampio nel quale muoversi, che cerca di tenere insieme le realtà dove si sta investendo con modelli organizzativi nuovi e quindi possono fare lavoro agile davvero (per questi gli accordi individuali sono facili), con quelle dove il lavoro è ancora molto tradizionale e l’esigenza per il momento è quella di remotizzarlo.

Una risposta a “Una giornata a Sda Bocconi per parlare della gestione delle persone nelle PA”

  1. Avatar Massimo Bachetti
    Massimo Bachetti

    IL PNRR e’ occasione storica per una profonda riforma. Serve un diverso modello organizzativo del lavoro che parta dai fabbisogni delle Amministrazione e degli utenti per garantirre servizi adeguati..A. mio avviso andrebbero individuate, in primo. luogo, le professionalità occorrenti eliminando le mansioni ormai superate dalle tecnologia., poi una stima delle necessità di personale con piante organiche determinate sulla. base di misurazione scientifica dei carichi lavoro e misure premianti per le.migliori performance. Con banche dati, nuove tecnologie, algoritmi e big data si può fare una vera rivoluzione. Lo smart working puo’ essere un terreno straordinario di sperimentazione. Penso all’impatto di una simile riforma in termini di ottimizzazione della spesa pubblica con ricadute importanti sul PIL.

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