La semplificazione nella PA: sogno, utopia o realtà

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Il tema della semplificazione, normativa e amministrativa, è quello più utilizzato dai partiti politici nelle campagne elettorali, quelle passate e anche quella attuale.

In un recente post, la professoressa Saporito (SDA Bocconi) ha riportato i risultati di un’analisi dei programmi elettorali dei vari partiti sulla pubblica amministrazione. Al secondo posto, dietro ad un altro cult dei programmi elettorali, quello della digitalizzazione, vi è la semplificazione amministrativa, citata in almeno cinque programmi su otto.

Il motivo di questo straordinario successo “pop” è che la semplificazione amministrativo-burocratica, oltre a essere una necessità avvertita da tutti i cittadini e le imprese, è anche difficilmente misurabile e verificabile. Quanto è stato realizzato da chi l’ha promessa?

Nei miei tanti anni di esperienza al Dipartimento della funzione pubblica, ho sentito mille volte i proclami e gli impegni per il taglio delle leggi, abrogazioni, testi unici, ma soluzioni concrete o risultati evidenti, sono stati pochissimi. Nessuna svolta veramente rivoluzionaria….

Il ministro Calderoli dà fuoco agli scatoloni che simbolicamente contengono 375.000 leggi inutili abolite da governo Berlusconi.

Perchè scrivere norme per ridurre norme, mentre contemporaneamente si scrivono norme nuove, tutto ciò fa si che, con una semplice somma algebrica, ti accorgi che le norme sono aumentate (e molte volte quelle nuove sono più complicate di quelle che hai abrogato). Servirebbe un contatore nelle Aule parlamentari che indichi i commi approvati e i commi abrogati, almeno per le leggi statali, così ci si può rendere conto di quello che si sta facendo.

E’ come una barca che ha un bel foro sul fondo mentre naviga, e mentre cerchi di ributtare in mare l’acqua, dal foro ne entra sempre di più di quella che butti fuori. Risultato: la barca affonda.

Come fare allora? Non lo so.

Scherzo! O meglio, non ho la soluzione magica, però qualcosa si potrebbe fare.

Innanzitutto agirei su due aspetti da me richiamati più volte su questo blog: l’organizzazione e il capitale umano.

Tornando alla metafora della barca: se la barca affonda, il problema non è l’acqua che entra dal foro, il problema è la barca.

Nella PA per affrontare il problema occorrerebbe partire dalle amministrazioni: come sono organizzate, come sono gestite. Con un’amministrazione ben organizzata e ben gestita, a parità di norme, sarà sicuramente più semplice avere interazioni da parte di cittadini e imprese.

E’ sulle amministrazioni quindi che occorre lavorare, concentrandosi su organizzazione, capitale umano e formazione.

“Qualsiasi stupido può fare qualcosa di complicato, ma per puntare alla semplicità occorre un genio” (Woody Guthrie)

Però, soprattutto per la semplificazione normativa, occorre frenare la produzione normativa e scrivere norme più semplici (facile a dirsi).

Una società complessa come quella attuale, con interessi molteplici, necessita non solo di regole certe, ma anche comprensibili. Occorre quindi un drafting dei testi normativi efficace. Una collaborazione con gli ordini professionali ad esempio può essere utile per semplificare alcuni settori normativi.

Labirinto normativo

Nel 2021 Normattiva ha contato 110mila atti vigenti . In pratica la differenza tra 204 mila provvedimenti pubblicati dall’unità d’Italia a oggi e 94mila espressamente abrogati. Mancano all’appello le disposizioni regionali, quelle comunali, i decreti ministeriali non numerati, le circolari, la legislazione comunitaria.

Si aggiunga a ciò che molte volte in un solo provvedimento, tipo legge di stabilità, ci sono più di 800 commi, rendendo quel provvedimento praticamente illeggibile.

Tutto ciò fa capire che l’impresa è titanica, per non dire impossibile, ma migliorare in parte questa situazione è possibile. Proviamoci, non solo la parte politica, ma anche noi funzionari pubblici cerchiamo di rendere più semplice qualcosa che è nata complicata: si può fare!


2 risposte a “La semplificazione nella PA: sogno, utopia o realtà”

  1. Avatar Mauro
    Mauro

    La semplificazione nella mia
    Amministrazione è, spesse volte, quella dei celebri “Uffici complicazioni Affari semplici”.
    Condivido l’idea che tante volte sia lo stesso capitale umano a metterci del suo nel complicare la vita agli stessi colleghi e ai cittadini.

  2. Avatar Elisabetta Esposito

    Purtroppo interagisce un altro aspetto: in molte amministrazioni pubbliche, soprattutto in settori che dovrebbero essere considerati trainanti (come accade in molti stati europei e, perché non sottolinearlo, in Cina, magister nell’organizzazione burocratica) come il comparto della Conoscenza, prevalgono logiche ragionieristiche per cui la conduzione di Enti non è più affidata a personale competente negli ambiti giuridici e amministrativi (e non solo) ma agli uffici di bilancio che vengono trasformati da strumento di verifica e compatibilità in apice amministrativo, privo, come è naturale, di capacità progettuale a fronte della complessità che caratterizza il nuovo millennio…

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