Un corso-concorso della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) per l’elevate professionalità

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Ora che l’area di elevata professionalità è stata introdotta dalla norma e dai nuovi contratti di lavoro del pubblico impiego, vogliamo valorizzarla?

Le amministrazioni stanno realizzando una nuova organizzazione che preveda al suo interno posti per l’elevata professionalità?

Faccio queste domande perchè bisogna evitare che quest’area diventi un’ulteriore area che si aggiunge a quelle già previste, dove prima o poi ci arrivano tutti. Quindi non deve essere solo un area di arrivo della carriera del personale non dirigente, ma soprattutto un area di partenza per una carriera verso la dirigenza.

Per le funzioni centrali (Ministeri, Agenzie fiscali e enti pubblici non economici) si potrebbe pensare ad un corso-concorso annuale della SNA, simile a quello per dirigenti, fermo restando il 50% dei posti riservato alle selezioni dei funzionari interni in possesso del titolo di studio. Un corso-concorso per selezionare e formare i funzionari dell’amministrazione del futuro. Anzi a mio avviso la SNA dovrebbe diventare la scuola che prima recluta i funzionari e poi seleziona i dirigenti.

C’è un problema di risorse? Un sistema per finanziare queste posizioni potrebbe essere quello di ridurre posti vacanti in organico dei dirigenti di II fascia e con i risparmi finanziare le posizioni EP. Infatti ci sono molte amministrazioni che hanno posti vuoti di dirigenti di seconda fascia che non riescono a coprire, con conseguente proliferazione di interim.

Ricordo che le specifiche professionali riportate per l’accesso all’area delle elevate professionalità sono le seguenti:

• conoscenze altamente specialistiche;

competenze adeguate ad affrontare, con elevata consapevolezza critica, problemi di notevole complessità;

• capacità di lavoro in autonomia accompagnata da un grado elevato di capacità gestionale, organizzativa, professionale atta a consentire lo svolgimento di attività di conduzione, coordinamento e gestione di funzioni organizzativamente articolate di significativa importanza e responsabilità e/o di funzioni ad elevato contenuto professionale e specialistico, implicanti anche attività progettuali, pianificatorie e di ricerca e sviluppo.

responsabilità amministrative e di risultato, a diversi livelli, in ordine alle funzioni specialistiche e/o organizzative affidate, inclusa la responsabilità di unità organizzative; responsabilità amministrative derivanti dalle funzioni organizzate affidate e/o conseguenti ad espressa delega di funzioni da parte del dirigente in conformità agli ordinamenti delle amministrazioni.

Perciò un efficace reclutamento di queste competenze può essere utile per sostituire le troppe posizioni dirigenziali presenti nei Ministeri ed in altri enti (frutto di una crescita continua nel tempo del numero delle posizioni dirigenziali senza una reale necessità organizzativa) e al contempo dare ai giovani laureati la possibilità di entrare nella PA con un buon trattamento economico.

Un corso-concorso per queste figure darebbe un grande impulso ad un ridisegno dell’organizzazione di ciascuna amministrazione.

Il trattamento economico di una EP, secondo il nuovo contratto, può arrivare a 70 mila euro e con la soppressione di un posto da dirigente si possono finanziare due posizioni EP. Questo permetterebbe di ricostruire un’ordinamento con una struttura piramidale.

L’area per funzionari qualificati potrebbe, poi, essere utile per avere un serbatoio dove reclutare dirigenti che abbiano capacità manageriali e gestionali.

A voler fare un paragone con il calcio: prima di giocare in una squadra di serie A, bisogna passare dalle serie giovanili e dimostrare il proprio valore.

6 risposte a “Un corso-concorso della Scuola Nazionale dell’Amministrazione (SNA) per l’elevate professionalità”

  1. Avatar Danila
    Danila

    Scusate ma non riesco a comprendere la novità. Un DSGA di ruolo con 5 anni di servizio e laurea può accedere già ora al corso concorso appena bandito per Dirigenti Pubblici. Quindi non riesco a comprendere il motivo del demansionamento che si sta cercando di attuare in contrattazione nei confronti della figura del DSGA delle scuole.

    1. Avatar Antonio Naddeo

      Mi scusi, ma dove ha visto il demansionamento nel contratto in corso di trattativa? Comunque anche i funzionari degli altri comparti, area terza funzioni centrali, possono accedere al corso concorso della SNA, ma vi possono accedere anche i neo laureati. Il mio ragionamento è un altro, ma è legittimo non essere d’accordo.

  2. Avatar Remo
    Remo

    Complimenti la seguo da un po’ e posso affermare che e’ uno dei pochi dirigenti Italiani che aggiorna costantemente l’utenza inoltre con le idee chiare

    1. Avatar Antonio Naddeo

      Grazie

  3. Avatar Maria Isabella Tricase
    Maria Isabella Tricase

    Dopo 11 anni da dirigente in una impresa privata e 25 anni di lavoro nella PA, di cui gli ultimi 18 come Alta Professionalità, temo di dovermi arrendere al fatto che competenza, efficienza ed economicità non sono ancora nel DNA della PA. Le logiche con cui si selezionano dipendenti e dirigenti sono altre, così come interessi ed obiettivi. Senza questi presupposti, parlare di “valore” e di “valore aggiunto” suona stonato. Ho sempre rivendicato con orgoglio il mio essere un civil servant. E continuo a sperare ci siano i presupposti per “potere” (quale altro significato può darsi a questo termine?) prendere parte a questo cambiamento. I fatti però sembrano dire altro. Dott. Naddeo, sarei felice di avere la sua opinione.

  4. Avatar Mario Mauro
    Mario Mauro

    Il problema della mancata partenza delle elevate professionale nasce da un acceso confronto generazionale , il maturo civil servant appoggiato, dalle componenti sindacati vede nell’anzianita di servizio, talvolta minimizzando i titoli accademici, formativi e abilitativi professionali, quale unico criterio all’ accesso.
    I giovani con laurea master e dottori di ricerca con esperienza nel privato, molto spesso assunti al misero primo livello di funzionari con uno stipendio di 1450 euro, giustamente scalpitano, in quanto vengono immessi e devono assumersi immediate responsabilità. Indubbiamente hanno un approccio eccezionale e completamente diverso nel mondo digitale dellaPA. I migliori hanno strade diverse ma non funzionali per la PA: si rivolgono all’estero dove vengono valorizzate le loro competenze, cercano di entrare nei settori ricerca anche a tempo indeterminato che con il PNRR ha fondi da impegnare, passano da un amministrazione ad altra con migliori prospettive economiche, o tornano nel privato e o nelle partecipate con il saltarello economico
    In concreto quale strada vogliamo professare nella PA il passato con i riconoscimenti a pioggia o investire nel futuro e nelle capacità professionali e di ricerca e neĺla formazione continua.

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