Il giorno dopo il PNRR

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Riporto alcuni spunti del mio intervento nel Forum organizzato da IFEL a Frascati dal 21 al 23 settembre 2023.

La Pubblica Amministrazione (PA) italiana sta attraversando un periodo di profonde trasformazioni, dovute in gran parte all’evoluzione delle esigenze sociali e tecnologiche, ma anche ai cambiamenti imposti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Uno degli aspetti cruciali in questo panorama è la gestione delle risorse umane e la valorizzazione delle competenze al suo interno.

La questione del personale

A un’analisi superficiale, la questione delle assunzioni nella PA potrebbe sembrare semplicemente un adempimento burocratico. Tuttavia, guardando più da vicino, emerge la necessità di una pianificazione accurata delle competenze. Non basta sostituire il personale uscente con nuove assunzioni; è fondamentale garantire che le nuove leve possiedano le competenze adatte alle sfide odierne, come la transizione digitale e ecologica. Ecco perché, guardando alle assunzioni effettuate nell’ambito del PNRR, emerge un interrogativo: le competenze delle nuove risorse sono in linea con le esigenze del presente e, soprattutto, del futuro?

L’importanza dei contratti

I contratti collettivi nazionali di lavoro nella PA non sono solo strumenti normativi, ma rappresentano una concreta modalità di gestione del personale. Alcuni strumenti previsti dai contratti, come le progressioni economiche orizzontali, potrebbero essere utilizzati non solo come riconoscimento dell’anzianità, come avvenuto in passato, ma come vero e proprio incentivo alla professionalità. Tuttavia, l’utilizzo di questi strumenti dipende dalla volontà e dalla capacità delle singole amministrazioni di valorizzare il merito e la competenza.

La sfida della valutazione

Una delle maggiori sfide per la PA è la valutazione del merito. Nonostante gli interventi normativi e contrattuali sull’importanza di una corretta valutazione, spesso ciò che manca è la capacità dei dirigenti di attuare efficacemente la valutazione e, successivamente, gestire i conflitti che possono emergere da una valutazione differenziata. La gestione dei conflitti, infatti, è una delle competenze cruciali per un dirigente “capace”. Ma la vera questione è: come garantire che la valutazione del merito diventi una prassi consolidata e non un mero esercizio burocratico?

La variabilità delle amministrazioni

Ogni amministrazione ha esigenze e sfide diverse. Mentre alcune amministrazioni possono avere bisogno di ingegneri informatici, altre potrebbero necessitare di esperti in contabilità o in altre aree. Questa diversità rende ancora più cruciale una corretta pianificazione delle assunzioni, che non può essere calata dall’alto ma deve nascere dalle reali esigenze di ogni ente. Non abbiamo una Pubblica Amministrazione ma moltissime amministrazioni pubbliche.

L’attrattività della Pubblica amministrazione per i giovani

Un altro aspetto fondamentale nella gestione delle risorse umane nella Pubblica Amministrazione riguarda la capacità di attrarre e trattenere i giovani talenti. Con la crescente evoluzione del mercato del lavoro e la rivoluzione digitale, la PA deve confrontarsi con il settore privato nella corsa alla cattura delle menti più brillanti. I giovani, oggi più che mai, sono cresciuti in un mondo digitale e sono naturalmente inclini all’innovazione. La PA, con la sua struttura a volte percepita come rigida o burocratica, deve dimostrare di saper valorizzare questa propensione all’innovazione. Creare ambienti lavorativi che promuovano l’uso delle nuove tecnologie e delle metodologie innovative può essere un elemento chiave per attrarre i giovani.

Conclusione

L’efficienza di una PA non dipende soltanto dalle leggi o dai contratti, ma soprattutto dalle persone che ne fanno parte. Un’amministrazione che funziona bene è composta da un team di professionisti motivati, competenti e guidati da dirigenti capaci. Ecco perché, per garantire un futuro luminoso alla nostra PA, è fondamentale investire sulle persone, valorizzando le loro competenze e offrendo loro prospettive concrete di crescita professionale.

3 risposte a “Il giorno dopo il PNRR”

  1. Avatar Rossella
    Rossella

    La PA descritta da Naddeo è quello che ho sempre fortemente desiderato, ma che non è mai avvenuto, perché la Pubblica Amministrazione è patrimonio della politica….

  2. Avatar Antonio
    Antonio

    Ritengo siano state inculcate una “trenata” di ovvietà, pressoché inutili. Sinonimo di chi frequenta poco il mondo della PA. Merito, merito, merito e ancora merito. Politiche stanche ancora prima di essere attuate. Da chi percepisce lauti stipendi ci si aspetterebbero visioni no propoganda

    1. Avatar Antonio Naddeo

      Per fortuna c’è gente come lei Antonio, che ha delle visioni e non fa propaganda. Però voglio dire a lei Antonio che prima di guadagnare lauti stipendi (che non è un peccato ne tantomeno un colpa) ho fatto il funzionario dopo un concorso , poi il dirigente dopo un concorso, poi il direttore generale, poi il capo dipartimento, poi il presidente di Aran, si chiama carriera fatta con merito. Prima di criticare le persone si informi. Auguri per la sua carriera

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