Pubblicato il 21 ottobre 2023

Era il 9 gennaio 2100 e Giul IA, fresca di laurea in Amministrazione Futuristica (l’attuale laurea in giurisprudenza ad indirizzo amministrativo), stava per iniziare il suo primo giorno di lavoro nella Pubblica Amministrazione della Città Metropolitana di Nuova Roma.

All’entrata del palazzo amministrativo, un robot cordiale le diede il benvenuto. “Buongiorno, Giul IA. Benvenuta al Dipartimento di Amministrazione Intelligente. Per favore, metti il tuo polso sullo scanner.”

Con un rapido flash, tutte le informazioni di Giul IA furono trasferite al sistema centrale e le fu assegnato un assistente olografico, Marco.

Dentro l’edificio, Giul IA notò subito la differenza. Non c’erano più code, né stanze piene di documenti che aveva studiato sui libri di storia della Pa. Tutto era digitalizzato, automatizzato e gestito da intelligenze artificiali. Gli uffici erano trasparenti, con pareti olografiche che cambiavano a seconda delle necessità.

Marco, l’assistente olografico, le spiegò che la Pubblica Amministrazione aveva subito una rivoluzione negli ultimi decenni. La burocrazia era stata quasi completamente eliminata grazie all’uso di blockchain per la gestione e la verifica dei documenti. I cittadini potevano accedere a qualsiasi servizio 24 ore su 24 attraverso dispositivi olografici personali, senza bisogno di recarsi fisicamente in un ufficio.

La Pubblica Amministrazione era diventata proattiva piuttosto che reattiva. Grazie all’analisi dei dati e alle previsioni basate sull’intelligenza artificiale, era in grado di prevedere le esigenze dei cittadini prima che questi se ne rendessero conto. Questo permetteva di allocare risorse in modo più efficiente e di prevenire problemi prima che si manifestassero.

Nel frattempo, le leggi erano diventate dinamiche. Invece di essere scritte in codici rigidi e in volumi polverosi, erano rappresentate in sistemi digitali che potevano essere aggiornati in tempo reale. Questo non significava che cambiassero continuamente, ma piuttosto che potevano essere adattate rapidamente per rispondere alle esigenze emergenti della società.

Una delle innovazioni più rivoluzionarie era il “Sistema Legislativo Predittivo”. Questo sistema, alimentato da algoritmi avanzati, era in grado di identificare tendenze e problemi emergenti, suggerendo potenziali modifiche legislative prima che diventassero critiche. Questo ha permesso alla Pubblica Amministrazione di agire in modo proattivo, piuttosto che reattivo, nella creazione di leggi.

Inoltre, la creazione delle leggi era diventata un processo più inclusivo. Attraverso piattaforme di partecipazione digitale, i cittadini potevano proporre, discutere e votare iniziative legislative. Questo ha reso il sistema legislativo molto più democratico e rappresentativo delle effettive esigenze della popolazione.

Infine, la trasparenza era al centro di tutto. Ogni legge, decreto o modifica era registrata in una blockchain pubblica, assicurando che il processo fosse aperto, tracciabile e immune da interferenze o corruzione.

La cosa più impressionante, però, era il modo in cui i dipendenti lavoravano. Non esistevano più gerarchie rigide; ognuno era connesso in una rete neurale che facilitava la collaborazione e la condivisione delle informazioni. Giul IA poteva accedere a qualsiasi informazione o risorsa di cui aveva bisogno semplicemente pensandoci, grazie all’interfaccia cervello-computer che aveva imparato ad utilizzare durante i suoi studi.

Mentre si spostava tra gli uffici, Giul IA osservò come le riunioni erano diventate sessioni collaborative di brainstorming olografico. I partecipanti, indipendentemente dalla loro posizione geografica, apparivano come ologrammi, discutendo e interagendo con modelli tridimensionali di progetti o dati.

Una cosa che colpì particolarmente Giul IA fu la “Sala dei Feedback”. Qui, i cittadini potevano entrare (fisicamente o virtualmente) e condividere le loro esperienze, idee e suggerimenti direttamente con l’amministrazione. Questa interazione diretta aveva rivoluzionato il rapporto tra amministratori e cittadini, rendendolo molto più simile a una partnership collaborativa.

Inoltre, le decisioni non erano più prese da un piccolo gruppo di alti funzionari (burocrati), ma erano il risultato di algoritmi avanzati che analizzavano dati in tempo reale da diverse fonti, compresi i feedback dei cittadini. Questo sistema assicurava che le decisioni fossero sempre nel migliore interesse della collettività e basate su fatti concreti.

Ma quello che veramente impressionò Giul IA fu il giardino sul tetto dell’edificio. Era uno spazio verde rigoglioso, con piante autoctone e persino un piccolo stagno. Marco le spiegò che non era solo un luogo di relax per i dipendenti, ma anche un simbolo. Simboleggiava l’armonia tra tecnologia e natura, il binomio su cui si basava la visione del futuro della Pubblica Amministrazione.

Mentre Giul IA si ambientava, capì che la Pubblica Amministrazione del futuro non era solo un ente burocratico, ma un organismo vivente, in costante adattamento, creato per servire al meglio i cittadini in un mondo in rapida evoluzione.

E per quanto riguarda il ruolo esatto di Giul IA e le sue competenze specifiche all’interno della Pubblica Amministrazione? Beh, non chiedetemelo… Mi sono svegliato proprio mentre stavo per scoprirlo!

Scritto con la collaborazione di Giul IA

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