Introduzione
Chi mi segue sa che mi piace lo sport e spesso mi capita di mettere insieme sport, leadership e pubblica amministrazione. Per questo motivo adoro i video di Velasco, il più grande allenatore di pallavolo, che ha allenato e vinto sia con le nazionali maschili che femminili. La “teoria degli alibi” di Julio Velasco, presentata durante il “Leadership Day”, mi ha fatto riflettere su quanto questo concetto sia applicabile anche alla Pubblica Amministrazione. Troppo spesso, nella gestione pubblica, assistiamo alla ricerca di giustificazioni per errori e inefficienze invece di assumerci la responsabilità e cercare soluzioni. Vorrei condividere alcune considerazioni su come possiamo trasformare questa mentalità, promuovendo un cambiamento culturale basato sulla responsabilità e sulla cooperazione.
La Diffusione degli Alibi nella PA
Velasco sottolinea come l’abitudine di cercare alibi sia diffusa sia in Argentina che in Italia. Nella Pubblica Amministrazione, lo vedo accadere spesso quando problemi organizzativi, ritardi o inefficienze vengono attribuiti a fattori esterni come la carenza di risorse, la burocrazia complessa o normative rigide. Sebbene questi elementi possano essere reali, spesso diventano una scusa per evitare di affrontare i problemi in modo proattivo.
Mi è capitato di sentire frasi come: “Mancano fondi” o “La normativa non lo consente”, senza che vi fosse un reale sforzo per esplorare alternative o soluzioni percorribili. Questo atteggiamento rischia di bloccare qualsiasi possibilità di miglioramento.
La Dinamica Interna e il Gioco delle Colpe
Nel suo intervento, Velasco spiega come nei gruppi si tenda a scaricare la colpa sugli altri anziché comunicare apertamente e trovare soluzioni condivise. Questo meccanismo lo riscontro anche nelle organizzazioni pubbliche, dove il rapporto tra dirigenti, funzionari e personale amministrativo è spesso segnato dalla ricerca di un colpevole piuttosto che dalla risoluzione dei problemi.
Un esempio concreto che ho visto molte volte riguarda i ritardi nella pubblicazione di un bando di gara. Invece di concentrarsi sulle soluzioni, si innesca il gioco delle colpe: “l’ufficio legale ha tardato la revisione”, “l’amministrazione non ha dato il via libera in tempo”, “il sistema informatico non ha funzionato”. Nessuno si assume la responsabilità diretta per risolvere la questione.
Pressione e Ruoli nella PA
Velasco evidenzia il ruolo della pressione e l’importanza di supportare le figure chiave della squadra. Nella PA, chi ha ruoli decisionali spesso si trova sotto pressione da normative, media, cittadini e stakeholder. Tuttavia, invece di lavorare in sinergia per affrontare le sfide, si rischia di lasciare soli i decisori o di mettere in discussione ogni scelta, alimentando un clima di sfiducia e difesa.
Il Cambio di Mentalità: Dalla Colpa alla Soluzione
La strategia proposta da Velasco mi sembra chiara: vietare la critica sterile e concentrarsi sulla risoluzione dei problemi. Applicata alla PA, questa logica implicherebbe un cambio di mentalità: meno giustificazioni, più soluzioni. Invece di dire “non possiamo farlo”, dovremmo chiederci “come possiamo farlo?”.
Penso, ad esempio, alla digitalizzazione dei servizi pubblici: invece di lamentarci delle difficoltà nell’implementazione, dovremmo adottare un approccio proattivo, sperimentando soluzioni alternative e collaborando tra settori per superare gli ostacoli.
Conclusione
Le riflessioni di Velasco sulla “teoria degli alibi” rappresentano una lezione preziosa per le organizzazioni e anche per le Pubbliche Amministrazione. Eliminare la cultura della giustificazione e promuovere un approccio orientato alle soluzioni può migliorare l’efficienza, il clima organizzativo e il rapporto con i cittadini. La sfida è adottare una leadership che sappia trasformare l’energia spesa nella ricerca di colpevoli in un motore di innovazione e cambiamento. Quindi sforziamoci di applicare questa logica e fuggiamo dalla teoria degli alibi.
Oltre la presenza: come i CCNL guidano i dirigenti verso una PA più flessibile
I dirigenti della Pubblica Amministrazione percepiscono spesso il sistema come rigido, ma i contratti collettivi offrono strumenti per creare flessibilità. Lavoro agile e remoto spostano l’attenzione dai tempi di presenza ai risultati, migliorando efficienza e motivazione, e offrendo maggiore capacità di rispondere ai bisogni dei cittadini.
Il ruolo del dirigente pubblico nell’era dell’Intelligenza Artificiale
Entro due anni, l’intelligenza artificiale rivoluzionerà il lavoro nella pubblica amministrazione, gestendo compiti ripetitivi e analizzando dati. Tuttavia, il ruolo umano rimarrà cruciale per il giudizio, l’intuizione e l’empatia. La tecnologia aumenterà l’efficienza, ma sarà l’intelligenza umana a garantire decisioni giuste e significative.
Sentenza della Consulta sulle RSA: cosa cambia e perché non riguarda le RSU del Pubblico Impiego
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 156/2025, ha modificato le norme sulla costituzione delle Rappresentanze Sindacali Aziendali, introducendo il criterio della rappresentatività comparativa. Questa decisione limita il potere discrezionale del datore di lavoro nella scelta dei sindacati e non influisce sulle Rappresentanze Sindacali Unitarie nel pubblico impiego.


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